E’ sempre una giornata speciale quella in cui si sta in compagnia di qualcuno a cui si vuole bene, ancor più particolare se quel qualcuno purtroppo non è più su questo mondo terreno.
Certo Charlie cammina, pedala e corre sempre con me, molte volte trascinandomi e aiutandomi nelle difficoltà, altre volta facendomi sorridere come solo lui sapeva fare, con quella risata contagiosa che risuona spesso nella mia mente.
E’ mattina presto, forse ancora notte, quando con l’amico Lorenzo ci alziamo in quel di Milano.
Solita routine, ormai rodata dalle tante uscite in compagnia.
Sveglia, colazioncina veloce, vestizione, zaino in spalla con attrezzature varie al seguito, borsa di ricambio e partenza in auto, direzione Piano dei Resinelli.
Obbligata tappa al bar, diverso di volta in volta, con la scusa di un caffè, si fa il punto sugli obiettivi di giornata e ci si inizia a prendere per il culo, come da prassi.
Alle 7 siamo up and running, pronti a partire dal Forno della Grigna.
Lorenzo, mortacci sua è in giornata top, mena come un pastore di Corteno Golgi, il suo passo è incalzante e incessante, non mi da tregua e io che soffro sempre particolarmente i primi km, complice le leggerissime pendenze che portano verso il rifugio Carlo Porta, prima tappa intermedia verso la Grignetta, pago dazio, sudando sette camicie.
Forse era meglio quella volta in bicicletta penso. O forse no.
Sta di fatto che il dado è tratto, e ovviamente la nostra sfida a suon di torte al limone è aperta. Non posso quindi per nessun motivo mollare e anzi appena posso, se voglio respirare aria buona, devo riuscire ad affiancarlo, meglio se a superarlo, a fargli sentire il mio fiato sul collo, fischiettando 😀
Dopo un breve tratto nel bosco si intravedono le prime roccette, quelle tipiche della Grignetta di cui Lorenzo, Charlie e diversi altri amici mi hanno tanto parlato.
Superiamo diversi altri escursionisti. Un breve saluto, un cenno con la mano o anche solo un sorriso, e via veloci, sempre più gobbi, sempre più come dei quadrupedi, salendo verticali saltando da una roccetta all’altra.
Ogni tanto una breve pausa, catturati dalla meravigliosa vista che si sta facendo largo ai nostri piedi.

Penso a Charlie, sono contento di esser qui.
Mi manca però, mi sembra di non aver fatto abbastanza per stare assieme a lui quando potevo, quando a Lecco ci venivo di rado, se non appunto per stare in sua compagnia e invece in questi ultimi anni è diventata spesso la partenza per le nostre avventure, in compagnia di un altro vero amico che nel frattempo ho incontrato nella vita, quel Lorenzo che è qui con me.
Quel Lorenzo che finalmente adesso mi guarda le chiappe, e anche se non lo ammetterà mai, forse adesso fatica un po’ a starmi dietro; sono felice di esser qui in questo momento, sto bene, le gambe girano e le mani arrampicano, ci siamo, il canalino finale, un tratto su roccia con una catena ed ecco la il bivacco Ferrario, spaziale come lo immaginavo.

Non l’avevo mai visto dal vivo, sempre e solo in foto, eppure mi sembra di conoscerlo. Lo abbraccio idealmente, lo guardo e lo riguardo. Ci entro dentro, e mi lascio trasportare dalle emozioni.
Nel frattempo fuori Lorenzo in barba ad una delle regole sacre della montagna, ossia non urlare, esulta per il tempo che abbiamo impiegato nel nostro Vertical Grignetta, meno di un ora, suo PB e anche mio ovviamente, essendo la mia prima volta.
Questa volta però del tempo mi interessa davvero poco, anche se sono contento per lui ma soprattutto ancora di più, di esser quassù in sua compagnia e un po’ più vicino a Charlie, in uno dei suoi posti più cari.

Musica nella mia mente: REM – Losing my religion
Traccia Strava: https://www.strava.com/activities/3710472370
